sono un groviglio di emozioni inespresse,
una maschera immobile che cela un turbine di sensazioni
sperando che nessuno se ne accorga.
la gola.
è quel vizio, sinonimo dell'incapacità di colmare i vuoti in altro modo,
la conseguenza di un'oralità primitiva che non riesce a manifestarsi nella conquista del mondo esterno, lo sfogo derivante da frustrazioni che non si ha il coraggio di vincere.
la botte piena- I wanna have a perfect body
la botte vuota- I wanna have control
forse questo è uno dei principi che porta ad uno dei problemi che affliggono le civiltà ricche.. ovvero i disturbi di comportamento alimentare.
pieno e vuoto sono due poli che si alternano continuamente nel mio mondo e a volte mi hanno investita.
me ne vergogno.
ma perchè la difficoltà a trovare un giusto equilibrio deve passare anche dallo stomaco?
tutto questo ragionarci a tavolino non basta? siamo investiti ogni giorno da campagne pubblicitarie di prodotti dimagranti (che si intensificano con l'arrivo della bella stagione) e dall'altro ci avviciniamo sempre più ad una produzione alimentare su vasta scala, in modalità industriale, di prodotti confezionati e pronti all'uso, che puntano sulla possibilità di poter trangugiare cibo in modo sempre più veloce con un basso dispendio di energie ( quelle consumate se invece si cucinasse) e di costi in termine di denaro.
e tutta questa frenesia dove porta??
da una parte del mondo si cerca di combattere con quell'impulso irrefrenabile di sfogare le proprie emozioni ingurgitando velocemente una quantità imprecisata di alimenti spesso ad alto regime calorico, e dall'altro la lotta per guadagnarsi un pezzetto di pane.